Di non perdere di colpo la sua mamma,
di non essere subito toccato e preso in braccio
da persone che non conosce,
di non essere ingannato, imbrogliato,
di trovare stanze quiete, cantucci in cui nascondersi,
adulti che non gridano,
di potersi guardare intorno in pace,
di poter stare anche da solo,
di potersi avvicinare agli altri bambini con i suoi tempi,
di non essere spinto a fare, a mangiare e a dormire,
di trovare oggetti semplici per lui interessanti, alla sua altezza,
tanto da poterli prendere da solo,
di avvertire un “flusso” di simpatia dalla sua mamma
all’educatrice e viceversa,
di essere accolto tutte le mattine dal sorriso di un’educatrice
che conosce bene …