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Il partecipante al soggiorno di vacanza
Per riflettere
Bambino/partecipante, Per riflettere

Anche per quanto riguarda la questione del partecipante al soggiorno di vacanza, abbiamo cercato di evidenziare alcuni punti che noi riteniamo fondamentali e che vorremmo poter condividere con voi. Chiaramente abbiamo operato una selezione tra tutti i possibili elementi, ritenendo proprio solo quanto fosse indispensabile. Si tratta perciò di un punto di partenza per una discussione, la quale permetterà sicuramente di sviscerare ancora altri elementi.

 

Ciò che non dovremmo perdere di vista nell'organizzazione di un soggiorno di vacanza è il fatto seguente: il partecipante è al centro dell'esperienza educativa; in altre parole, egli deve essere il perno attorno al quale far ruotare tutto il soggiorno di vacanza.

 

Per poter permettere al partecipante di svolgere realmente questo ruolo centrale, riteniamo sia importante conoscere i suoi bisogni, le sue esigenze, i suoi interessi nonché le sue conoscenze e le sue capacità.

 

Chiaramente tutte queste componenti (bisogni, esigenze interessi capacità, ...) variano da persona a persona, a seconda di alcuni fattori, ovvero:

  • della fase specifica dello sviluppo (età);
  • della personalità;
  • del contesto familiare.

Non potendo prendere in considerazione in questa sede tutta la vasta gamma di possibili partecipanti ad un soggiorno di vacanza (bambini, adolescenti, anziani, persone portatrici di handicap,...), limiteremo il nostro discorso ad un soggetto solo, proprio perchè è quello che più ci sta a cuore.

 

Il partecipante-bambino

 

Per noi il bambino è a tutti gli effetti un individuo completo, anche se ancora in crescita e in pieno sviluppo.
La crescita avviene attraverso le innumerevoli esperienze che fa. E' diverso dall'adulto in quanto ha fatto esperienze diverse sia per la qualità che per la quantità.

Teoricamente lo sviluppo del bambino si attua in 4 sfere distinte:

 

  • sfera fisica (il bambino si lava);
  • sfera cognitiva (il bambino legge);
  • sfera affettiva (il bambino culla l'orsacchiotto);
  • sfera sociale (il bambino è in compagnia).

Sottolineamo che si tratta di una divisione teorica: il bambino è infatti una totalità e le sfere sono interdipendenti tra di loro.

 

Noi riteniamo che il bambino sia un essere completo con una sua personalità ed un suo equilibrio che vanno rispettati.


Durante lo sviluppo del bambino, che si esplica nelle varie sfere sopraelencate, emergono dei bisogni che possono venire dal bambino stesso o che vengono indotti dall'esterno. Il nuovo bisogno crea una rottura in quell'equilibrio che si era stabilito; se il bisogno viene soddisfatto, l'equilbrio viene ristabilito, altrimenti il disequilibrio rimane. Il nuovo equilibrio non sarà come quello precedente, ma sarà arricchito da una serie di esperienze che hanno permesso di rispondere al bisogno emerso in precedenza.

 

Siamo convinti che è molto importante conoscere i bisogni tipici del bambino e affinare le capacità di identificarli; solo così possiamo dare delle risposte adeguate che pemettono al soggetto di progredire nello sviluppo della sua personalità.

 

Importante è inoltre riconoscere anche quei bisogni specifici del bambino che si trova a vivere un'esperienza come quella di un soggiorno di vacanza quale la colonia.

 

In effetti secondo noi, in colonia, il bambino è confrontato a nuove situazioni che non vanno sottovalutate:

 

  • distacco dai genitori;
  • vita collettiva;
  • cambiamento di ritmi e abitudini.

 

In generale ogni cambiamento genera un disequilibrio perché acutizza certi bisogni ai quali é importante essere sensibili, altrimenti si creano delle insicurezze.

 

Riteniamo perciò che sia compito del monitore prevenire queste situazioni di insicurezza creando una struttura, un'organizzazione del tempo e dello spazio che infonda sicurezza.

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