Compiere tutte queste azioni, senza parlare oppure emettendo suoni vocali o rumori.
Individualmente
Con la musica: muoversi esprimendo le proprie emozioni e scoprire tutte le possibilità di movimento del burattino.
Senza musica: attraversare la scena: da adulto, da vecchio, da bambino, da zoppo, da vanitoso, da ladro, da ubriaco; correre e ansimare, salire le scale, mangiare, dormire, dormire russando, risvegliarsi, saltare la corda, inciampare; cogliere un fiore, raccogliere qualcosa, trasportare una valigia pesante, una leggera, un sacco da montagna, spostare un mobile; ecc.
Sensazioni e stati d' animo: freddo, caldo, paura, amore, odio, tristezza, meraviglia, impazienza, essere nervosi, essere pensierosi, ...
A coppie
L'incontro, i monelli, mamma e bambino, spostare un mobile, guardare le vetrine, gli innamorati, ladro e gendarme, saltare la corda, lanciarsi la palla, giocare a tennis, segare, ecc.
Gli esercizi proposti si possono fare anche con i ragazzi ma solo quando la tecnica interessa loro e non prima dei 12 anni circa. Fino a quell'età il bambino si identifica nel suo burattino e gli fa fare ciò che lui stesso farebbe. Dunque è più utile, dopo la costruzione, lasciarli giocare individualmente o a coppie, stimolandoli a preparare piccole scenette partendo dalle caratteristiche dei burattini.
Brevi scenette d' esercizio
- il giardiniere;
- il pescatore;
- l'incidente della circolazione;
- fare il bucato (la casalinga);
- gli operai costruiscono una casa;
- l' operazione chirurgica;
- andare al mercato;
- visita al castello incantato;
- la lettera;
- il compleanno;
- il viaggio;
- l'incendio;
- i cavalieri (il duello);
- a scuola;
- l'incontro;
- i monelli;
- mamma e bambino;
- spostare un mobile;
- guardare le vetrine;
- gli innamorati,
- ladro e gendarme;
- saltare la corda;
- lanciarsi la palla;
- ecc…
Temi-stimolo per giochi con i burattini (inventare una storia)
- l'insolito;
- il panico;
- la gioia;
- la notizia;
- la mancanza.
Indicazioni generali (piccole regole di manipolazione)
Per caratterizzare il burattino bastano pochi particolari.
Il viso deve essere senza espressione altrimenti il burattino non potrà né ridere né piangere.
Il braccio è teso vicino all'orecchio ed é il prolungamento naturale del corpo. Ciò che fa il corpo viene trasmesso al burattino.
L'entrata in scena avviene dalle quinte e non dal basso.
I passi devono essere raccorciati, i movimenti più marcati sobri e precisi.
Controllare spesso che il burattino si mantenga alla giusta altezza nel castelletto.
Il burattino che parla si muove, gli altri sono fermi.
Applicare la regola dei tre tempi, dove prima il burattino riflette, poi si muove ed infine parla.
Nei dialoghi mantenere la posizione a 3/4 a favore del pubblico.
Il burattino guarda quello che fa o colui che parla (controllare la direzione dello sguardo).
E' più importante ciò che il burattino fa che di ciò che dice. Evitare i pleonasmi.
La potenza della voce deve essere in relazione ai gesti che si fanno.
Sincronizzare la voce ai movimenti.
Lo spazio scenico deve essere utilizzato interamente; ma se ci si allontana dal castelletto, bisogna alzare il braccio e il burattino.